Marvel IT presenta
Pietro H. P. L.Meroni
Lapo Gianni
rossointoccabile
Guido Cavalcanti
Carlo Monni
Jacopone da Todi
Io sono il Dottor Strange e tinarro la storia del figlio di Tempesta degli X-Men.
Come ricorderai, eravamo giuntiallo zdong di Whang-Di Prodhang, sulle tracce della Profezia di
«Dove è Roma, suo padre Merlinonon è mai lontano».
Non hai tutti i torti, droide, maascolta.
Nel tempo di un cader di gocciala mia coscienza si espanse per abbracciare quel luogo. Nello spazio di unistante visitai le celle abbandonate, attraversai i suoi cortili, camminaisotto soffitti altissimi, costruiti senza usare un solo chiodo. Nell’intervallodi un battito di cuore assaporai la vita e le vite di quel luogo santo, imparaila sua storia e appresi della sua rovina. E durante quel momento brevissimo, lacoscienza di Roma era sempre con me.
Nel tempo della decadenza di unatomo saggiai la forza della cintura mistica che cingeva il luogo, e mi resiconto che il tentare di infrangerla avrebbe rappresentato una difficile sfida.
«Non impossibile dunque?».
Non esiste l’impossibile,soprattutto per me.
«La precisione è fondamentale peril resoconto che devo rendere al mio padrone. Dunque, volendo, avresti potutoinfrangere la cintura mistica che vi teneva prigionieri, te e Tempesta degliX-Men?».
Sono sicuro che avrei potuto. Manon ci fu bisogno di tentare. Ascolta.
Mi sembrò strano che la guardianadel Multiverso volesse forzarmi la mano. E non appena formulai questo pensiero,lei mi lasciò. E lasciò anche Tempesta sul piano fisico, lasciandoci soli.Allora tornai ad essere un dottore.
Io Tempesta vidi un giovane uomovenire dal nulla, e seppi che era mio figlio. Era bello, bello come nessunaltro, nel suo viso c’erano tutti i tratti puri della mia gente: l’antichitàricca di saggezza, la comprensione intima della natura e della vita, unosguardo sul mondo che perdona ogni cosa. Non c’era traccia di ciò che è bruttoe debole nel suo viso, e dunque non c’era traccia di paura.
Sei tu mio figlio, dissi.
«Si, madre, sono io» rispose.
Come è possibile?
«La forza mistica di questo luogoè una fonte alla quale posso attingere per manifestarmi. Sono cosciente dellosforzo e del dolore che ti causo, madre adorata, e di questo soffro profondamente.Ma vi debbo parlare».
«Dunque il giovane uomo apparvedal nulla, dottore?».
Fu come se fosse entrato dallastanza attigua, droide, da una stanza che un istante prima non esisteva.
«E come sei sicuro che fosse ilfiglio di Tempesta degli X-Men, non ancora nato?».
Al di là della somiglianzaevidente, ne fui subito intimamente sicuro. Anche il tuo padrone ha di sicurofamiliarità con questo genere di sensazioni. Era una manifestazione simile adun corpo astrale, che si rendeva visibile per propria volontà.
«Io nasco per essere il Salvatoredel Mondo» ci disse «Ascoltate: nascerò fra un giorno. Verrò ucciso all’età dicinque anni da Beta Ray Bill. A otto anni verrò ucciso durante un tentativo dirapimento da parte della Mano. A dodici anni verrò ucciso da Franklin Richardsper gelosia. A sedici anni mi offrirò a Galactus perché risparmi la Terra. Aventuno anni la Fenice mi ucciderà insieme a tutto il resto del genere umano».
Per le sacre schiere di Yuggoth,dissi, sei dunque in grado di percepire tutte le varianti del Multiverso?
«Semplicemente in questo momento,prima che io nasca, sono pura potenzialità e percepisco tutte le possibilità.Più mi avvicino al momento della nascita e più la potenza diventa atto, e ildestino si incanala sui suoi solidi binari, e io divento quello che devodiventare, in questa singola terra. Ma è importante che sappiate perché iovengo al mondo».
Diccelo dunque, così che noi losappiamo.
«Vorrei chiedere l’aiuto del tuoOcchio di Agamotto, dottore, per rivelare la verità a tutti noi negli eventiche sono accaduti nel passato».
E così sia, dissi. Che il misticoOcchio che tutto vede porti la luce della verità.
Così aprii la custodiadell’Occhio sotto la mia gola, ed ecco quello che apparve: la savana africana,di un passato non troppo lontano, e due figure nell’ombra.
«È quello che volevi, Roma?».
«Si, padre. Da questa nottenasceranno i semi del futuro dell’umanità…».
«Ed è per questo che hai influenzato Tempesta fin da piccola?».
«Tu sai?».
«Credevi davvero di poterminascondere qualcosa, figlia mia? Il richiamo che spinse Ororo dal Cairo fino alKenya, la Dea luminosa, il suo primo incontro con il re della Pantera…».
«È vero. Di tutto ilmultiverso, solo in questa realtà il re degli uomini e la dea dei mutantipotevano incontrarsi in questo modo. Due persone, nate nella culladell’umanità, cresciute nell’innocenza della natura…».
«Stai attenta, ragazza mia. Ildiavolo fa le pentole ma non i coperchi!».
Intrusione: l’ignaro mondo
Il Dickens & Briator FineGentlemen’s Gaming Club è il club di gioco delle carte più esclusivo di NewYork e del mondo intero. Vi si gioca unicamente a whist, perché il bridge èconsiderato troppo popolare; gloria imperitura del Club è una partita giocatafra Winston Churchill e Ernest Hemingway in una notte da tregenda nel 1949,costata al Club più di 6000 dollari fra alcolici e sigari. Per la cronaca,vinse Churchill.
Attualmente i soci più in vista del Club parlano con unmisto di invidia e soggezione di una partita in corso, giocata a distanza, fra unamisteriosa donna e, si dice, un campione di scacchi russo deportato in Siberiaper motivi politici. La partita si gioca in una stanza vuota e insonorizzata, ascadenze irregolari, e i valletti del club rivelano, dietro laute mance, chenon viene utilizzato un mazzo di carte normali, ma unicamente gli arcanimaggiori del mazzo Ryder-Whaite.
Di tutto questo la donna di nomeSage si fa beffe silenziosamente, mentre allinea le carte sul tavolo:Imperatrice, Imperatore, Papessa, Bagatto.
IMPERATRICE: Loggia della LunaNascente on-line.
« Non farmi perdere tempo, Payge.Devo parlare con Kine».
BAGATTO: Toh, l’InsopportabileSecchia! A cosa dobbiamo il piacere?
«Shinobi, non ho risorse dadedicare a creare nuovi insulti per te. Dov’è Kine?».
BAGATTO: Qui con noi,naturalmente. Ma come sempre, se vuoi parlare con un Arcano devi parlare contutti. Questa è la regola!
PAPESSA: E tu ci hai chiamatoperché hai bisogno di noi!
«Vi ho chiamati, Kaur, perchéabbiamo stabilito un proficuo accordo, in base al quale io non porto gli X-Mena rompervi le ossa e voi mi mettete a disposizione le vostre risorse, perinfime che siano».
BAGATTO: Li vorrei vedere gliX-Men a provarci con noi.
«Sono bastati Alfiere e Gambit ariempirvi di cazzotti quando vi siete incontrati1,Shinobi. Lo hai già dimenticato?».
IMPERATORE: Adesso basta,tutti quanti. Cosa possiamo fare per te, Tessa?
«Il nome è Sage, Benedict. Vedidi impararlo».
PAPESSA: Il tuo tempo preziososta trascorrendo invano, Sage.
IMPERATORE: Chiedi, dunque, olasciaci.
«Quella banda di perdenti cheabbiamo affrontato ieri... Quelli con i nomi dei filosofi... ».
BAGATTO: Quelli che le hannodate di brutto a te e ai tuoi X-Men?
«Chi c’è dietro?».
Io Tempesta dissi: tuttopreordinato dunque, tutto controllato, manipolato, guidato… L’illusione dellibero arbitrio… avrei dovuto immaginarlo.
«Ho solo fatto quanto necessario»rispose Roma.
Necessario?
«Dono al mondo ciò che puòsalvarlo. E glielo dono traendolo dalla sua stessa materia».
Che ne sai tu di ciò che il mondoha bisogno?
«Comprendo la tua ira, Tempesta,ma stai attenta. Cosa ne volete sapere voi umani, per usare il tuo linguaggio,non siete altro che schiavi in una caverna che guardano ombre sulla parete e lecredono cose. Volete saperlo voi cosa è necessario al mondo? Per quanto nobileil tuo lignaggio, Ororo, non sfuggi alle regole della contingenza. Per quantonei sai, tutti i grandi benefattori dell’umanità potrebbero essere nati perchéio l’ho voluto».
«Grande dea» disse mio figlio,«Parli della contingenza come se questa fosse un difetto degli uomini. Ma dallatua posizione di eternità non ti rendi conto che essa rappresenta la più grandedelle ricchezze dell’uomo. Ogni istante, ogni giorno, ha un solo modo
«Come osi parlarmi così? Hai ideadelle mie responsabilità?».
«Oso perché sono quello che tuhai voluto. Sono il Salvatore del Mondo».
«Tu porterai l’acqua nel deserto!Tu camminerai e la fame sparirà al tuo cospetto! Tu renderai ogni uomo libero!Tu sfamerai milioni di uomini con cinque pani e due pesci! Tu...».
«Il 5 aprile 2011 la Corea delNord lancerà 6 testate nucleari sul Giappone. Gli Stati Uniti proporranno unarisposta militare immediata, scontrandosi con la contrarietà di Russia e Cina.Il mondo sarà pericolosamente vicino ad una Terza Guerra Mondiale, almeno finoa quando, il 9 agosto, gli X-Men non cattureranno il leader coreano e tutto ilsuo gabinetto, scodellandoli nel bel mezzo della sala riunioni del palazzodell’ONU… sarà un’idea di Rogue… Nel frattempo io avrò guarito quasi tutto ilGiappone, eliminando la radioattività e guarendo gli abitanti… Dopodichépasserò all’Africa. In otto mesi avrò debellato ogni carestia. A gennaio2013 in Africa non morirà di fame nessuno per tre settimane continuate.
«Affascinante profezia».
Non ne dubito, droide, e nondubito quanto piacere porterà al tuo padrone l’ascoltarla.
«Il tempo fugge, dottore, eancora non mi hai narrato tutto. Dimmi cosa accadde poi».
La guardiana del Multiverso cilasciò ancora. Il figlio tergeva il sudore dalla fronte della madre, il partoera vicino ormai e io mi preparai. Temevo per le vite di entrambi.
Io Tempesta dissi: cosa accadràadesso?
«Adesso, se tu lo vorrai, ionascerò e il destino inizierà il suo corso» rispose mio figlio. «Non illuderti,madre: se io nasco, seguirò quel sentiero. Non si può nascere col potere diguarire il mondo e non usarlo».
Nessun uomo da solo può salvareil mondo. Io lo so meglio di chiunque altro. Solo i singoli uomini lavorandoinsieme possono fare la differenza.
«Ma anche quei singoli hannobisogno di un esempio, di un uomo solo che sia per loro ispirazione e guida:Gesù Cristo, Ghandi, Martin Luther King…».
Uomini liberi, che hanno sceltoliberamente la propria strada. Non uomini creati allo scopo! Se tu, figlio mio,fossi stato creato nei laboratori di Sinistro o dell’Alto Evoluzionario, dovesarebbe la differenza?
«La differenza sta nel fatto cheio nasco con un ideale puro».
O figlio, figlio, figlio,figlio, amoroso giglio! Ti diverti agiocare con me, figlio mio, ma io so che hai già deciso.
«Sei tu che hai deciso, madreadorata».
«Per tutta la vita, Ororo, ti seifatta chiamare la Dea della Vita e ora arrivi a concepire questo?
Quello che ho sempre voluto essere,Roma, è libera. E tu mi hai tolto anche l’illusione di questo: fin da bambina,fin dall’inizio mi stavi manipolando… Figlio bianco e biondo, figlio voltoiocondo...
«Ti stavo guidando…».
Senza coscienza, senza darmiscelta. Una nostra amica, una di noi, si chiamava Madeleine Pryor: fu creata daSinistro unicamente per portare al mondo il figlio di Scott Summers. Dimmi,dov’è la differenza? Non mi stupisco che impazzì, forse se avessimo capitoprima… Figlio bianco e vermiglio, figlio senza simiglio, figlio, e a ccuim’apiglio?
«Ororo, stai delirando» disse ilDottor Strange.
No, Dottore, non sono mai statacosì lucida. E forse nessun uomo può arrivare a questa lucidità di visionesenza sconfinare nella pazzia… Roma, hai dissacrato anche il miracolo dellavita. Voi divinità farete bene a sparire dal mio mondo.
«Bada a quello che dici,Tempesta».
Il vostro potere viene unicamentedalla fede che abbiamo in voi. E io non ne ho più.
«Non per questo noi cesseremo diesistere».
Per me, sì.
«E dopo, che accadde?».
Vidi il giovane uomo, il figliodi Tempesta, rivolgere il sorriso più bello che io abbia mai visto a sua madre.Tempesta disse soltanto:
«È un peso che io scelgo diportare».
Il figlio sorrise ancora e dissequalcosa a bassa voce, non riuscii a sentire. Poi si voltò verso di me, sempresorridendomi, si alzò e se ne andò.
L’energia si convogliò tuttaverso l’esterno. Tutta la straordinaria potenzialità che Ororo aveva nel ventrefluì nel divenire, divenne parte di ogni cosa, divenne il miracolo di ogni fioree di ogni insetto e di ogni idea e di ogni amore. La cintura mistica, poveracosa, si dissolse al suo passaggio e anche il vecchio monastero, esaurito ilsuo compito, crollò come polvere tutto intorno a noi.
Io non avevo paura. Ero soloinfinitamente triste. Ma volsi lo sguardo verso Roma, mentre tutto crollava, ecolsi nei suoi occhi un lampo di profondo terrore. Cosa aveva fatto?
Alzai la mano per creare unabolla che proteggesse me e Tempesta dal crollo, ma non ce ne fu bisogno:eravamo già protetti da un’aura che riconobbi subito, senza nemmeno bisogno divoltarmi.
Dove è tua figlia tu non sei mailontano, dissi.
«Così deve essere, Mago Supremo»mi rispose Merlino.
Mi sento come se stessicontemplando i resti di una battaglia.
«Così è».
Tu sapevi che sarebbe successo?
«Era una possibilità. Forse unadelle più remote, ma non di meno reale».
E non ti dispiace?
«Quello che accadrà, accadrà agliuomini. Una donna ha scelto, e dovrà vivere con questa responsabilità per ilresto della sua vita. Forse il mondo non la perdonerà mai, ma questo è il pesoche ha scelto di portare».
Tempesta si alzò, al mio fianco.Stava bene, tutto era passato. E non sarebbe tornato. Mi disse solo grazie, ese ne andò. Anch’io tornai alla mia casa, e non riuscii a trovare pace permolti giorni. Finché tu non sei giunto a farmi visita, droide.
«Così il racconto è concluso. Madimmi Dottore, tu che sei medico e hai giurato di difendere la vita, perchè nonti sei opposto? Di sicuro avresti potuto impedire a Tempesta di compiere unsimile atto sciagurato».
Droide, certe parole in bocca ate hanno un sapore insopportabile! Ma è giusto: perché non ho fatto nulla?Avrei salvato una vita. Forse la vita singola più importante dell’umanità.Eppure, a che prezzo? Violando Tempesta, nella sua persona e nella sua libertàdi scelta. E chi può dire a cosa avrebbe portato, tutto questo?
«Ancora una volta, le catenemorali che voi difensori del bene vi forgiate da soli, vi imprigionano al puntoda rendervi incapaci di decidere alcunchè».
Immagino che per il tuo padronesarebbe stata una scelta facile, invece?
«Immagini il vero, Dottore. Maormai è tardi. Il mio compito è terminato!».
Il tuo padrone e la verità nonsono mai stati buoni compagni! Quasi mi pento di averti raccontato tutto.Dimmi, quanto male causerà il tuo padrone con la conoscenza di quanto èaccaduto?
«Solo il tempo te lo potrà dire,Mago. Guarda! La notte è scura. E forse non farà mai più giorno».
Che moga figlio e mate
d’una morte afferrate,
trovarse abraccecate
(Jacopone da Todi)
1 Gliamici di Shinobi Shaw, la” nuova generazione” della Cerchia Interna del ClubInfernale, fecero il loro ridicolo debutto in X-Men Annual 4 per non appariremai più in seguito.